Le notti bianche è un racconto breve scritto da Fëdor Dostoevskij nel 1848, durante il suo esilio in Siberia. È una delle opere più celebri dell'autore russo.
La storia si svolge a San Pietroburgo e racconta dell'incontro tra un giovane sognatore, il narratore, e una giovane donna misteriosa di nome Nasten'ka. I due si incontrano per tre sere consecutive durante le "notti bianche" dell'estate, quando il sole non tramonta completamente.
Durante questi incontri, il narratore si innamora perdutamente di Nasten'ka e sogna di costruire una relazione con lei. Tuttavia, scopre che la giovane donna è innamorata di un altro uomo che ha promesso di ritornare da lei dopo un lungo viaggio.
La trama del racconto è incentrata sulle emozioni contrastanti del narratore, tra speranza e delusione, e sulla sua lotta per affrontare la realtà.
Le notti bianche è un racconto che riflette il tipico stile dostoevskijano, caratterizzato dalla profonda introspezione dei personaggi e dallo sguardo acuto sull'animo umano. L'autore esplora temi come l'amore, la solitudine, la paura del rifiuto e la ricerca di un senso nella vita.
L'opera è stata adattata in diversi film, tra cui uno diretto dal regista italiano Luchino Visconti nel 1957. Le notti bianche è considerata una delle opere più romantiche di Dostoevskij e ha avuto una grande influenza sulla letteratura e sulle arti in generale.
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